Processo decisionale: fasi, strumenti e consigli pratici

Il processo decisionale ha un ruolo da protagonista nel mondo aziendale: influenza in modo diretto la crescita di ogni impresa e sblocca il suo potenziale. La capacità di effettuare scelte ponderate e strategiche può essere cruciale nella nascita di un’azienda e, soprattutto, nel suo mantenimento.

In questo articolo illustriamo in dettaglio le fasi del processo decisionale, presentiamo i modelli efficaci e le strategie che possono aiutarti nelle tue decisioni in ambito aziendale. Inoltre, forniamo consigli pratici su come limitare i bias cognitivi, garantendo così decisioni più obiettive ed efficaci.

Le 7 fasi del processo decisionale

Nell’ambito aziendale, il processo decisionale rappresenta un pilastro fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi e il successo complessivo. Questo percorso strutturato si articola in sette fasi cruciali, ciascuna delle quali contribuisce a delineare le decisioni più funzionali e strategiche. Esaminiamole nel dettaglio.

1. Identifica il problema

Il primo passo consiste nell’identificare il problema o l’obiettivo da raggiungere. Una definizione chiara e accurata del problema permette di impostare correttamente tutto il processo decisionale verso soluzioni pertinenti e strategiche. Che si tratti di affrontare una sfida operativa, di migliorare la performance aziendale o di innovare un prodotto, capire in modo preciso la natura del problema è fondamentale. Solo così si possono delineare piani d’azione mirati con i particolari obiettivi da conseguire, garantendo che le decisioni prese siano pertinenti e mirate.

2. Raccogli le informazioni pertinenti

Prima di decidere, raccogli le informazioni necessarie: quali dati sono necessari, quali sono le fonti più affidabili e come ottenerle. Nel farlo tieni conto di quali siano le fonti interne all’azienda come, ad esempio, report finanziari e feedback dei dipendenti, e le fonti esterne che comprendono studi di mercato, analisi di settore e consultazioni con esperti esterni.

3. Considera le alternative

La terza fase implica la considerazione delle variabili. Mentre raccogli informazioni, probabilmente identificherai diverse possibili vie d’azione. Puoi anche usare la tua immaginazione e informazioni aggiuntive per creare nuove alternative. Puoi mettere in pratica tecniche di brainstorming e analisi per dare vita a varie opzioni possibili.

Mantieni un approccio aperto, non limitarti alle alternative ovvie, ma considera diverse possibilità, anche quelle in apparenza meno convenzionali. Valuta così un’ampia gamma di soluzioni possibili per assicurarti che tutte le potenziali vie d’azione siano esaminate. Questa diversità di scelte aumenta le probabilità di trovare la soluzione ottimale.

La ricerca approfondita supporta questo processo, fornendo dati e insight che arricchiscono la fase di valutazione e selezione delle alternative più promettenti.

4. Valuta le soluzioni praticabili

Una volta identificate le alternative, si procede alla valutazione delle soluzioni realmente fattibili. Questo implica un’analisi dettagliata dei pro e contro di ogni opzione. Metodi sistematici come l’analisi SWOT (punti di forza, punti di debolezza, opportunità, rischi) si rivelano strumenti di valutazione preziosi.

Così facendo puoi considerare in modo razionale le diverse scelte, facilitando la comparazione diretta tra le alternative. L’utilizzo di questi strumenti di valutazione permette di strutturare il pensiero critico e di guidare la decisione verso la soluzione che meglio si allinea i benefici attesi con gli obiettivi aziendali. La tua scelta sarà così informata e bilanciata.

5. Scegli tra le alternative

Ecco la parte del processo decisionale in cui effettivamente fai la tua scelta. A questo punto, dovresti aver identificato e chiarito quale decisione deve essere presa, raccolto tutte le informazioni rilevanti e sviluppato e considerato i potenziali percorsi da seguire. Dovresti avere tutti i mezzi a disposizione per prendere una decisione.

Spesso, la decisione finale si configura come un compromesso, un equilibrio tra le diverse possibilità esaminate. Si tende ad ottimizzare i benefici pur gestendo i rischi. Proprio per questo la scelta deve essere il risultato di un processo trasparente e informato, che rifletta una sintesi ponderata delle opzioni disponibili. Così la decisione presa sarà quella più in linea con le strategie e le esigenze aziendali.

6. Metti in pratica la decisione presa

Dopo aver scelto la via da seguire, è essenziale applicare la decisione. Sviluppa un piano per rendere la tua decisione tangibile e realizzabile. Pianifica nel dettaglio la messa in pratica, assegna le responsabilità e le risorse necessarie.

Sviluppa un piano d’azione preciso che delinei in modo chiaro i compiti, le tempistiche e gli obiettivi specifici, garantendo che ogni persona del team comprenda il proprio ruolo nel processo. L’allocazione oculata delle risorse, sia umane sia di quelle finanziarie, è cruciale per supportare l’attuazione della decisione, assicurando che l’azienda sia dotata degli strumenti adeguati per realizzare gli obiettivi prefissati.

7. Controlla e valuta i risultati

L’ultimo stadio consiste nel monitoraggio e la valutazione degli effetti della decisione presa. Attraverso un’attenta analisi dei risultati e un confronto con gli obiettivi iniziali, è possibile determinare se la decisione ha portato ai risultati desiderati. Questa fase offre preziosi insegnamenti, sia in caso di successo che di insuccesso, che possono essere utilizzati per affinare i futuri processi decisionali. L’apprendimento da ogni decisione implementata affina e migliora i futuri processi decisionali.

Con una revisione critica dei risultati, puoi identificare aree di forza da capitalizzare e debolezze da correggere. Otterrai un approccio sempre più mirato ed efficace nella risoluzione delle sfide aziendali. Questo ciclo di feedback costituisce la base per un miglioramento delle strategie decisionali. Così si promuove un ambiente organizzativo che valorizza l’innovazione e l’adattabilità.

Il processo decisionale in azienda, attraverso queste sette fasi, diventa quindi un percorso riflessivo e strutturato che permette di muoversi nella complessità del contesto aziendale attuale con maggiore sicurezza ed efficacia.

Tipologie di modelli decisionali

Esistono diversi modelli decisionali, ognuno con caratteristiche e applicazioni specifiche, che rispondono a esigenze diverse a seconda del contesto in cui si opera. Di seguito, alcuni dei modelli più comuni:

  • Modello autocratico. Questo modello vede il leader prendere decisioni in maniera indipendente, senza il coinvolgimento del team. Questo approccio può essere efficace in situazioni che richiedono rapidità e determinazione, o quando la decisione riguarda aspetti tecnici di alta specializzazione.
  • Modello democratico. Diversamente dal precedente incoraggia la partecipazione attiva dei membri del team nel processo decisionale, con decisioni che emergono dalla maggioranza. Questo modello promuove il coinvolgimento e la soddisfazione dei collaboratori, essendo particolarmente utile quando le decisioni riguardano il benessere del gruppo o la direzione generale dell’azienda.
  • Modello consensuale. Il modello consensuale, invece, mira a raggiungere un accordo unanime tra tutti i partecipanti. Sebbene possa richiedere più tempo per arrivare a una decisione, questo approccio assicura che tutte le prospettive siano considerate e che le decisioni siano fortemente supportate da tutto il team.

Scegliere il modello decisionale più adatto dipende dalla natura della decisione da prendere, dalla cultura aziendale e dalla situazione specifica. Valuta con attenzione quando e come applicare i vari modelli decisionali, per massimizzare il risultato delle tue scelte.

Strumenti e tecniche di supporto al processo decisionale

Nell’era digitale, il processo decisionale in ambito aziendale può avvalersi di numerosi strumenti software e tecniche analitiche che facilitano l’analisi delle opzioni e la scelta finale. Questi strumenti rappresentano risorse preziose per strutturare meglio il processo decisionale.

A seconda della decisione da prendere, oltre alla tecnica di analisi SWOT, puoi usare l’analisi PESTEL. Questa valuta i fattori politici, economici, sociali, tecnologici, ecologici e legali che possono influenzare una decisione.

Poi, durante il brainstorming sulle alternative possibili, considera l’impiego di mappe mentali o diagrammi a flusso.

Per valutare decisioni complesse, puoi avvalerti, ad esempio, degli alberi decisionali. Sono uno strumento visuale che aiuta a mappare le diverse opzioni e i loro possibili esiti, rendendo subito evidenti i percorsi e le conseguenze delle varie scelte. In alternativa, anche le matrici di valutazione possono mettere a confronto varie opzioni.

L’impiego di questi strumenti e tecniche nel processo decisionale non solo ottimizza le scelte strategiche, ma contribuisce anche a minimizzare l’incertezza e i bias, basando le decisioni su un’analisi oggettiva e dettagliata. L’adozione di tali strumenti rappresenta un passo fondamentale verso un approccio decisionale più informato e scientifico.

Come limitare i bias nel processo decisionale

Nel prendere decisioni, sia a livello personale che aziendale, i bias cognitivi possono influenzare il nostro giudizio. Questi bias, o distorsioni cognitive, possono portare a scelte meno efficaci, deviando il processo decisionale da un approccio oggettivo e razionale.

Tra i bias più comuni troviamo il bias di conferma, che ci porta a cercare o interpretare le informazioni in modo che confermino le nostre preesistenze o ipotesi, e l’effetto ancoraggio, che ci rende troppo dipendenti dalla prima informazione ricevuta quando prendiamo una decisione. Anche l’effetto overconfidence, ovvero la tendenza a sovrastimare la propria capacità di prendere buone decisioni, può portare a sottovalutare rischi e alternative.

Per mitigare l’impatto dei bias e promuovere un processo decisionale più obiettivo, è possibile adottare delle strategie, tra cui le seguenti:

  • Diversificare le fonti di informazione. Cerca dati e opinioni che sfidino le tue convinzioni preesistenti.
  • Valutazione critica delle informazioni. Prenditi il tempo di analizzare i dati raccolti, esaminandone la provenienza e la validità.
  • Feedback esterno. Confrontati con persone esterne al processo decisionale, possibilmente con punti di vista o esperienze diverse, per ottenere una prospettiva più ampia.
  • Strumenti e tecniche di debiasing. Adottare metodologie strutturate, come checklist o algoritmi decisionali, che aiutano a ridurre l’influenza dei bias.

Riconoscere e affrontare i bias nel processo decisionale non solo migliora la qualità delle decisioni prese, ma contribuisce anche a un ambiente aziendale più inclusivo e diversificato, dove ogni voce ha la possibilità di essere ascoltata e considerata.

Abbiamo esplorato il processo decisionale nella sua complessità, evidenziando l’importanza di una metodologia strutturata e informata. L’utilizzo di modelli, strumenti e tecniche specifici è fondamentale per migliorare la qualità delle tue decisioni aziendali. Considera quindi ogni fase del tuo processo decisionale come un’opportunità di crescita e miglioramento.

Fonte: Risorse INDEED

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