Eat that frog, un metodo per aumentare la produttività: come funziona e come implementarlo

In un mondo lavorativo sempre più esigente, la produttività rappresenta le fondamenta su cui costruire il tuo successo personale e aziendale. Eppure, la procrastinazione tende a frapporsi tra te e i tuoi obiettivi come un ostacolo insidioso, minando l’efficienza e il tuo benessere. Proprio per questo, il metodo “Eat that frog” può essere una strategia vincente per contrastare la tendenza a rimandare, proponendosi come un utile acceleratore di produttività.

In questo articolo esploreremo le basi del metodo “Eat that frog”. Ti mostreremo come funziona e come puoi adottarlo nella tua realtà lavorativa, in modo da migliorare le performance e promuovere una gestione del tempo più consapevole e fruttuosa.

Cosa significa “Eat that frog”?

L’origine dell’espressione “Eat that frog” verrebbe da a questa citazione, attribuita a Mark Twain:

“Mangia una rana viva come prima cosa al mattino e niente di peggio potrà capitarti per il resto della giornata”.

Si consiglia, quindi, di iniziare la giornata affrontando subito il compito più arduo o meno gradito: in italiano diremmo, il “rospo” da ingoiare. Questa metafora cattura l’essenza di un approccio alla gestione del tempo e alla produttività che invita a superare la tendenza alla procrastinazione, uno dei maggiori ostacoli nel raggiungimento dei propri obiettivi.

Il metodo “Eat that frog”, ideato da Brian Tracy, si fonda sulla semplice ma potente idea di categorizzare i vari compiti della giornata, e completare il compito più importante o impegnativo (il “rospo”) prima di qualsiasi altra attività. Così facendo, promuove non solo un aumento dell’efficienza personale ma anche una sensazione di soddisfazione e realizzazione che accresce il benessere sul lavoro.

Nell’ambito aziendale, l’adozione di “Eat that frog” può trasformarsi in una strategia vincente per ottimizzare le performance del team. Impiegare questo metodo promuove una cultura del lavoro basata sulla priorità dei compiti in base al loro impatto, sulla chiarezza degli obiettivi e sull’efficienza nella gestione del tempo.

Attraverso la spiegazione del metodo, la condivisione di tecniche applicative e l’esplorazione dei benefici concreti, intendiamo mostrarti come “Eat that frog” possa essere un alleato prezioso nella tua routine lavorativa.

Perché il metodo “Eat that frog” funziona

L’aspetto vincente di questo metodo risiede nella capacità di convertire la tendenza naturale a evitare compiti impegnativi in un’opportunità per rafforzare la disciplina personale e la focalizzazione. Affrontare per primi i compiti più ardui o quelli verso cui sentiamo maggiore avversione ci libera da un peso per il resto della giornata, permettendoci di dedicarci alle altre attività con maggiore leggerezza e concentrazione. Inoltre, disfarsi del “rospo” migliora la nostra autostima e la fiducia nelle proprie capacità, elementi fondamentali per mantenere alta la motivazione.

Si tratta di un principio psicologico fondamentale: l’intenzione di affrontare per primi i compiti più impegnativi della giornata riduce l’esitazione e incrementa la produttività. In questo modo si combatte uno dei maggiori parassiti della performance: la tendenza a rimandare.

Psicologia della procrastinazione

Nella nostra vita lavorativa, spesso ci troviamo di fronte a compiti che, per la loro complessità o per la scarsa inclinazione personale, preferiremmo evitare. Qui entra in gioco la psicologia della procrastinazione. Questa rivela un intricato gioco di meccanismi mentali che ci portano a posticipare azioni e decisioni, con influenze negative sia dal punto di vista lavorativo che personale. Questo comportamento nasconde in realtà dinamiche emotive complesse. Ad esempio, la paura del fallimento, l’ansia da prestazione e la difficoltà nel gestire compiti percepiti come troppo onerosi o poco stimolanti.

Il ritardo sistematico nell’affrontare compiti importanti non solo mina la nostra capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati, ma può anche avere ripercussioni sul nostro stato emotivo. Ciò può causare stress, senso di colpa e insoddisfazione personale, configurandosi come un circolo vizioso difficile da interrompere.

Eppure, la soddisfazione che deriva dal completamento dei compiti più complessi non può essere sottovalutata. Oltre a migliorare l’efficienza sul lavoro, rafforza l’autostima e il senso di autoefficacia. Questo senso di realizzazione motiva così a perseguire e raggiungere nuovi obiettivi con rinnovato entusiasmo.

Come implementare “Eat that frog” nella gestione aziendale

Integrare il metodo “Eat that frog” all’interno del contesto aziendale è una mossa strategica per ottimizzare la performance e l’efficienza del team. Di seguito ti offriamo alcuni consigli pratici per utilizzare questo approccio.

Come individuare e dare priorità ai task

Riconoscere i compiti più importanti e impegnativi, ovvero i “rospi da ingoiare”, richiede una chiara definizione degli obiettivi a lungo termine dell’azienda e la capacità di allineare quotidianamente le attività a tali fini. Una volta che si hanno chiari gli obiettivi primari e di lungo termine, è necessario definire i passi per raggiungerli, e dividerli in tanti task minori, ognuno con le sue scadenze. Questi task minori vengono distribuiti in attività giornaliere, e fra queste dovremo stabilire le priorità.

Partiamo quindi dal distinguere tra compiti che sono urgenti e quelli importanti, visto che come fa notare Tracy, non sempre le due cose coincidono. I primi richiedono attenzione immediata, perché non completarli avrebbe conseguenze che vanno evitate; non sempre, però, questi task sono cruciali per i nostri obiettivi a lungo termine. Diversamente, i task importanti sono quelli che effettivamente spostano l’ago della bilancia verso il raggiungimento degli obiettivi strategici.

Una volta identificati i task importanti e/o urgenti, si devono identificare i task che possono essere eliminati o delegati: non delegare abbastanza è spesso il motivo per il quale ci troviamo sommersi dal lavoro.

Fra le attività rimaste, dobbiamo individuare i “rospi”, ovvero task completabili in mezza giornata di lavoro, di alta priorità e che richiedono più impegno, o che semplicemente ci piacciono di meno: spesso sono task meno pressanti, ma vitali per la crescita e la stabilità dell’azienda. Molto probabilmente ci saranno più candidati ad essere “that frog”, si dovrà scegliere il più impegnativo o spiacevole.

Strategie per “ingoiare il rospo” ogni mattina

Per “Eat that frog” ogni mattina, è essenziale integrare nel tessuto della routine quotidiana aziendale strategie pratiche che ne facilitino l’applicazione. Ecco alcuni consigli:

  • Pianifica la giornata lavorativa al termine di quella precedente. Così determinerai quale sarà il “rospi” del giorno successivo per evitare indecisioni mattutine.
  • “Eat the frog” senza esitazioni e distrazioni. Lavora sul compito identificato continuativamente e fino al completamento, bloccando possibili interferenze.
  • Utilizza strumenti e software di gestione del tempo.  Ad esempio, calendari condivisi, app di to-do list e piattaforme di project management. Questo può aiutare a tenere traccia dei progressi e a mantenere il focus sui compiti prioritari.

Benefici del metodo “Eat that frog”

I vantaggi del metodo sono molteplici e si manifestano a diversi livelli. Innanzitutto, vi è un miglioramento della gestione del tempo e delle priorità. Attraverso l’identificazione e il completamento prioritario del compito più significativo – il tuo “rospo” – sin dall’inizio della giornata, si libera spazio mentale e temporale per dedicarsi ad altre attività con maggiore serenità e leggerezza.

Un altro vantaggio fondamentale di questo approccio è l’aumento della concentrazione e la riduzione dello stress. Concentrarsi su un singolo obiettivo importante elimina le distrazioni e minimizza la sensazione di essere sopraffatti dal carico di lavoro. Questo focus aumenta l’efficienza e allo stesso tempo mantiene un livello di stress gestibile. L’ambiente lavorativo sarà così più sano e produttivo.

Inoltre, l’incremento della qualità del lavoro svolto è un risultato diretto dell’applicazione del metodo “Eat that frog”. Dedicare energie mentali e fisiche al compito più complesso quando si è più freschi e riposati assicura che questo venga svolto con il massimo dell’attenzione e della cura. In questo modo si alza lo standard generale del lavoro prodotto.

Coinvolgimento del team

Motivare i dipendenti a identificare e affrontare i loro “rospi” si traduce in un aumento della produttività individuale e, di conseguenza, dell’intera azienda. Ciò richiede una comunicazione aperta e un impegno costante nel valorizzare l’importanza della gestione del tempo e delle priorità. Creare un ambiente di lavoro che supporti la focalizzazione implica ridurre le distrazioni e fornire gli strumenti adeguati per una pianificazione efficace delle attività.

Leader e manager hanno il compito di dare l’esempio, applicando essi stessi il metodo “Eat that frog” e condividendo le proprie esperienze di successo con il team. Possono inoltre organizzare workshop e sessioni di formazione per esplorare insieme tecniche e strategie di prioritizzazione, e incentivare la condivisione di feedback su ciò che funziona e ciò che può essere migliorato. Attraverso queste pratiche, si costruisce una cultura aziendale che premia la proattività e la responsabilità individuale.

In conclusione, risulta evidente come un approccio proattivo nella gestione del tempo e delle priorità possa fare la differenza nel raggiungimento degli obiettivi aziendali. Proprio per questo prendi in considerazione il metodo “Eat that frog” sia per gestire meglio le tue giornate lavorative sia come una filosofia di vita che privilegia l’azione e la realizzazione personale. Può essere il cambiamento che cerchi per trasformare la tua produttività e aprire la strada a successi ancora maggiori.

Fonte: Risorse INDEEDpexels-photo-3768912jpeg