Empowerment femminile: cos’è e come valorizzarlo in azienda

Negli ultimi decenni, l’attenzione sull’empowerment femminile sul luogo di lavoro si è fatta predominante. Questo concetto, che riguarda l’abilità delle donne di prendere decisioni autonome, accedere alle opportunità e influenzare le dinamiche aziendali, è fondamentale per creare un ambiente di lavoro inclusivo ed equo. L’empowerment femminile non solo beneficia le singole donne, ma migliora anche la cultura aziendale e contribuisce al successo complessivo dell’organizzazione. Nel corso dell’articolo valuteremo perché le aziende dovrebbero introdurre programmi che aiutino a valorizzare il potenziale delle donne sul lavoro e forniremo una lista di possibili iniziative facilmente attuabili da aziende di qualsiasi dimensioni.

Empowerment femminile: significato

Letteralmente “valorizzazione femminile”, il vero significato di “empowerment” va oltre la sua mera traduzione terminologica. Si tratta, infatti, di un concetto, quello della parità di genere, che nasce come esigenza socio-culturale ma che si estende poi a situazioni e ambienti specifici, come il luogo di lavoro. Per empowerment femminile si intende quel processo attraverso cui le donne hanno equo accesso a tutti gli strumenti necessari per prendere decisioni autonome, partecipare attivamente alla vita sociale, economica e politica del Paese, e lasciare un segno positivo nella società. Visto nella dimensione aziendale, l’empowerment vuole garantire alle donne l’accesso alle stesse opportunità, ai diritti e alle risorse degli uomini, eliminando le barriere di genere sia a livello di incarichi che di stipendio e possibilità di crescita professionale.

Perché l’empowerment femminile è importante per la crescita aziendale?

La risposta è semplicissima: il talento va oltre il genere. Un’azienda di successo è un’azienda che premia la bravura dei suoi dipendenti, che sa riconoscere i punti di forza di ognuno, che sa coltivarli e metterli a frutto per il successo reciproco. Abbattere le disparità di genere e creare un ambiente bilanciato, in cui le donne hanno pari opportunità di crescita e di leadership, significa aumentare le possibilità di successo dell’azienda stessa, che potrà focalizzarsi sugli obiettivi da raggiungere senza più barriere. Promuovere l’empowerment femminile favorisce l’innovazione, la creatività e ha un effetto positivo concreto sull’azienda, anche dal punto di vista economico.

Come favorire l’empowerment femminile in azienda: 8 strategie

Per supportare l’empowerment femminile e sfruttare appieno il potenziale di tutti i dipendenti, a prescindere dal genere, un’azienda deve impegnarsi per diventare davvero paritaria. Ciò può essere fatto sia lavorando su alcuni aspetti critici che creano diseguaglianze, sia introducendo iniziative che supportino la crescita professionale delle donne e vadano incontro alle loro esigenze.

1. Avviare percorsi di mentorship e coaching

Creare dei programmi di mentorship e coaching specifici per le donne in azienda è un ottimo modo per aiutarle a sviluppare il loro massimo potenziale. Mentori e coach potranno essere scelti fra i dipendenti esperti dell’azienda stessa o essere professionisti esterni, in base a quello che si vuole offrire. Ad esempio, se l’obiettivo è migliorare le loro competenze tecniche in un dato settore, e ci sono figure esperte in quel ramo specifico che possono occuparsi di un programma di crescita individuale o collettivo, l’incarico potrà essere affidato internamente. Se invece si vogliono migliorare skill più personali, come il public speaking o la leadership, e l’azienda non ha personale adatto allo scopo, dei coach esterni potranno garantire un approccio professionale di alto livello.

2. Uniformare gli stipendi

Si può iniziare da una valutazione degli stipendi di uomini e donne per ogni livello professionale, esaminando anche eventuali extra assegnati per merito o successo (ad esempio, premi produzione). Le disparità dovrebbero essere approfondite e livellate, e questo aiuterà anche a soddisfare i requisiti di trasparenza salariale richiesti dalla normativa UE 2023/970. Ma limitarsi a uno sguardo ai numeri non basta. Il problema potrebbe essere ricondotto alla persona che decide a chi assegnare questi extra o al metodo con cui sono calcolate le retribuzioni. Fare un’audit accurata eliminerà le disparità e darà un segnale forte della propria determinazione nel voler creare un ambiente paritario e trasparente.

3. Incoraggiare le donne a candidarsi per nuovi incarichi

Creare una cultura lavorativa che incoraggi le donne a candidarsi per posizioni di leadership e riconoscere in modo onesto le loro capacità uniche, le aiuterà a superare le insicurezze legate a vecchi stereotipi. Molte donne possono essere ancora restie a esporsi, e le ragioni di questa esitazione possono essere di vario tipo. Ad esempio, la maggior parte delle posizioni di leadership in azienda sono ricoperte da uomini e l’idea di non essere rispettate dai colleghi, o il non sapere come porsi per guidare uomini di potere, può intimorire. I programmi di coaching per le donne in questo senso possono fare una grossa differenza, ma già il semplice fatto di aprire tutte le possibilità di carriera anche alle donne sarà d’aiuto per gettare le basi di una nuova cultura aziendale senza barriere.

4. Offrire flessibilità

L’implementazione di orari flessibili, della possibilità di lavorare da remoto e di altre iniziative aziendali volte a superare ostacoli oggettivi che possono limitare la crescita professionale delle lavoratrici, potrebbe richiedere un po’ di impegno extra, ma garantirà all’azienda molte più opportunità di successo. Alcune donne, ad esempio, devono dividersi fra famiglia e lavoro. Se in passato non c’era la possibilità di coniugare esigenze d’orario ben specifiche, oggi potrebbe bastare un piano ibrido remoto/ufficio per dare più spazio a una lavoratrice di talento. L’importante è che queste opzioni non siano interpretate come un trattamento speciale, cosa che creerebbe invidia e divisione nel team. L’ideale è estendere l’iniziativa a tutti i dipendenti.

5. Promuovere le relazioni fra donne

Promuovere l’interazione tra le donne dell’azienda attraverso gruppi di networking e forum online permette alle lavoratrici di avere uno spazio di condivisione dove darsi supporto reciproco. Per alcune donne può essere davvero utile poter legare con altre lavoratrici in posizioni simili, o potersi sfogare, chiedere consiglio e aiuto, anche per situazioni spiacevoli che si sono verificate sul luogo di lavoro. Creando un senso di comunità si incoraggiano le partecipanti a creare connessioni significative e serve anche migliorare la diffusione delle informazioni.

6. Creare iniziative anti-molestia

Introdurre regole e procedure che mirano a eliminare ogni forma di discriminazione o molestia e, anzi, a supportare chi denuncia tali episodi, permette di creare un ambiente sicuro per le donne e molto poco sicuro per tutti quei lavoratori che hanno comportamenti scorretti nei loro confronti. Bisogna fare chiarezza su quali sono i comportamenti ammessi e non ammessi, stabilendo un processo sicuro con cui è possibile denunciare alle figure responsabili eventuali effrazioni, con la certezza di essere ascoltati e rispettati. Questo programma però dovrebbe essere supportato da un training diretto a tutti i dipendenti dove spiegare in modo chiaro i nuovi codici di comportamento ma anche come riconoscere molestie per poter intervenire nel modo corretto.

7. Coinvolgere le donne nelle decisioni

Coinvolgere le donne in modo attivo nelle decisioni aziendali, inclusa la pianificazione strategica e la definizione di obiettivi, è importante perché la prospettiva femminile spesso non è stata considerata. Il punto di vista delle dipendenti potrebbe portare freschezza e innovazione in un ambiente lavorativo, soprattutto se è sempre stato dominato da una maggioranza maschile. Coinvolgere di più le donne non solo le fa sentire più parte dell’azienda e dei suoi obiettivi, ma crea nuovi stimoli e favorisce un clima inclusivo, dove si evidenzia che le donne hanno lo stesso valore degli uomini. Ciò permetterà anche di identificare dipendenti restii ad abituarsi al nuovo clima e a prendere le giuste misure correttive.

8. Monitorare i progressi e continuare a migliorare

Introdurre nuove regole e abbattere i vecchi sistemi che ostacolavano (anche se non volontariamente) la crescita femminile in azienda è il primo passo verso una cultura aziendale aperta e davvero inclusiva ma, come ogni progetto, è importante analizzare i progressi delle nuove iniziative e continuare a migliorarle. Possono essere introdotti sistemi di monitoraggio come sondaggi periodici (eventualmente in forma anonima) o meeting dove poter esporre problemi legati alle iniziative e instaurare un dialogo aperto. Nelle aziende più grandi può valere la pena anche raccogliere dati sulla partecipazione dei dipendenti (uomini e donne in percentuale) e il loro livello di soddisfazione. Ogni volta che si individua un’opportunità di crescita, bisognerebbe coglierla introducendo miglioramenti alle iniziative o nuovi programmi, più in linea con le esigenze emerse durante i sondaggi e gli incontri.

Per riassumere, l’empowerment femminile è uno strumento per facilitare il raggiungimento di fatto di pari diritti e opportunità, sia nella società che in ambienti più specifici, come il luogo di lavoro. Un’azienda di successo è un’azienda che non crea discriminazioni e che si impegna a migliorare costantemente, anche dal punto di vista dell’empowerment. Mediante un’analisi della propria organizzazione e con l’introduzione di strategie volte a eliminare le diseguaglianze e a incoraggiare la crescita delle lavoratrici, tutta l’azienda diventerà più forte. Si raggiungerà maggiore successo grazie a idee più fresche, innovative, e un sentimento di unione e comunità dove nessuno si sente di minor valore.

Fonte: Risorse INDEED

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