I Paesi senza imposte sul reddito

Quanti sono i Paesi che non prevedono imposizione sul reddito?
Tutti pensiamo di poterne fare un elenco, eppure ci sono Stati che non ci saremmo aspettati.
Quali sono i più importanti e cosa occorre per poter entrare in questi Paesi?

Ve lo diciamo di seguito:

  • Bahrain (Medio Oriente)
L' economia del Bahrein si basa essenzialmente sulla disponibilità del petrolio ed il gas naturale, commodities che costituiscono l'85% delle entrate di bilancio dello Stato, ma non mancano anche settori come quello dell'ospitalità e del commercio.
Per ottenere un permesso di soggiorno, oltre ai vari adempimenti burocratici (che non sono pochi), occorre disporre di una certa disponibilità economica per poter investire sotto varie forme e con dei limiti minimi ben definiti, ad esempio: investire in attività per un importo almeno di $ 265.250,00, oppure acquistare una proprietà che abbia un valore almeno di $132.650,00.
Inoltre bisogna disporre di un reddito minimo di $ 1.350,00 oppure avere un deposito fisso di circa  $ 40.000,00.
Naturalmente non manca la possibilità di accedere ad un permesso di soggiorno come lavoratori stranieri, a patto di avere di avere un visto di lavoro da parte di un datore locale.


  • Bermuda (Oceano Atlantico Orientale)
Conosciute sopratutto per il turismo, il territorio britannico poggia la sua economia per oltre l'80% sul settore finanziario e assicurativo (e non difficile comprenderlo..).
Se la vostra intenzione non è quella di sposare una persona locale, potete richiedere un certificato di residenza permanente che tuttavia, vi sarà rilasciato dopo un periodo di residenza temporanea che può arrivare a 10 anni con l'aggiunta di una commissione di $ 50.000.
  • Isole Vergini Britanniche (Indie Occidentali)
Le Isole Vergini Britanniche, conosciute sopratutto per il turismo e dagli amanti dei Paesi caraibici, hanno un'economia per circa la metà derivante dal settore dell'ospitalità e commercio, mentre per l'altra metà dall'allevamento, settore agricolo principale non potendo disporre di un territorio particolarmente adatto alle colture.
Se per un periodo di 20 anni sarete residenti in queste isole, potrete chiedere un permesso di soggiorno permanente.
  • Brunei (Sud-Est Asiatico)
La famiglia reale del Brunei che fa capo al Sultano Hassanal Bolkiah, detiene il potere del Paese da oltre 6 secoli.
Il petrolio e il gas rappresentano la principale fonte per un'economia prospera e da soli rappresentano oltre il 60% del PIL.
Qui, a differenza di molti altri Paesi governati da una monarchia assoluta, i servizi medici sono gratuiti così come anche l'istruzione fino al livello universitario.
Ottenere il permesso di soggiorno permanente in Brunei (che nella loro lingua significa "Dimora della Pace") è molto arduo e richiede il superamento di molti test inerenti la lingua locale, la cultura del Paese, le tradizioni e i costumi.
  • Città del Vaticano (Europa occidentale)
Situato al centro di Roma è il più piccolo stato sovrano al mondo ed ha meno di 900 abitanti e si estende per meno di mezzo Km².
L' economia si basa essenzialmente su donazioni, entrate da immobili a reddito e investimenti, oltre alla vendita di articoli di valore numismatico o filatelico, senza dimenticare l' importante indotto del turismo.
Volete diventare cittadini della Città del Vaticano? Dovreste prima divenire Cardinali (e residente per le funzioni), oppure diplomatici della Santa sede o in alternativa più "semplicemente" disporre di un'autorizzazione Papale.
  • Isole Cayman (Mar dei Caraibi)
Forse le più famose tra i paradisi fiscali per il suo centro finanziario, anch'esse appartengono ai territori Britannici d'oltremare ed hanno un PIL che deriva essenzialmente dal turismo.
I residenti godono di un tenore della vita paragonabile a quello della Svizzera e contano un numero di circa 68.000 abitanti, meno delle imprese che risultano registrate in queste isole.
Il clima tropicale vi piace? Questo è il posto per voi ed ottenere il permesso di soggiorno permanente qui è abbastanza facile: dove risiedere per tra gli 8 e i 9 anni, arco temporale nel quale dovrete presentare la domanda e versare una tassa di deposito di circa $1.200,00.
Una volta che sarete divenuti residenti permanenti, dovrete solo ricordarvi di pagare annualmente una tariffa in base al vostro reddito che può arrivare a $ 15.000,00.
  • Kuwait (Medio Oriente)
Oltre il 90% del PIL del Kuwait proviene dal petrolio, esattamente come ci si aspetta, e quasi 2/3 della popolazione è impiegata nel settore pubblico.
Questo Paese non è molto accogliente per i lavoratori stranieri, questo dovuto essenzialmente a leggi che ne rendono molto arduo l'inserimento nel mondo del lavoro e con il conseguente forte rischio di divenire vittime di lavoro forzato.
  • Maldive (Asia Meridionale)
Associamo questo nome ad immagini di spiagge paradisiache, acqua cristallina e colori unici.
Eppure vivere qui è davvero complicato, sia per l'enorme debito del Paese, sia per i rischi legati ai cambiamenti climatici che stanno determinando l'innalzamento delle acque che minacciano le isole.
Per prendere residenza qui, basta un permesso di lavoro da ottenere attraverso un datore locale oppure un'azienda che aderisce al programma di sponsorizzazione.
  • Monaco (Europa occidentale)
Il centro bancario più importante d' Europa, con un alto standard di vita dei residenti, con un turismo fiorente e casa di uno dei più importanti e famosi Gran Premi di F1.
Ottenere un permesso di soggiorno permanente a Monaco è molto oneroso: occorre avere una casa o un appartamento (anche in affitto) e un conto presso una Banca monegasca con un deposito di almeno 500.000,00€
  • Nauru (Oceano Pacifico centrale)
Isola dal futuro incerto a causa dell'attuale carenza della loro primaria fonte di reddito, il fosfato, un tempo era possibile ottenere un permesso di soggiorno a pagamento, ad oggi non si conosce quale sia l'iter per avere la cittadinanza, sempre che sia possibile.
  • Qatar (Medio Oriente)
Come molti Paesi del Medio Oriente, il Qatar dipende dal petrolio e dal gas e le leggi per l'immigrazione sono simili a quelle del Kuwait.
Chi vuole risiedere in questo Paese, deve prima aver trovato un' occupazione presso un'azienda locale ed ottenere un'autorizzazione della polizia del Paese di origine.
  • Bahamas (Indie Occidentali)
Isole dalla forte vocazione turistica, tant'è che la metà del PIL proviene da questo settore, detiene un settore finanziario molto sviluppato e non fa parte dell'Organizzazione mondiale del Commercio.
Volete trasferirvi qui? Dovrete acquistare una proprietà residenziale di almeno $500.000,00 e dimostrare che disponete di mezzi sufficienti affinché possiate vivere voi ed eventuali persone a carico, per almeno 10 anni.
  • Emirati Arabi Uniti (Medio Oriente)
Verrebbe da pensare che anche in questo Paese il petrolio e il gas la fanno da padroni nel PIL, invece no! Una politica di diversificazione dell'economia molto efficace, ha consentito lo sviluppo dell'industria e dei servizi, portando così il settore energetico a rappresentare solo il 30% delle entrate.
Questo ha creato le condizioni per cui gli Emirati Arabi hanno adottate politiche di attrazione di lavoratori stranieri, tuttavia a condizione che si venga sponsorizzati da un residente locale oppure da un'azienda tramite il programma di Kafala. Tutti i visti però, sono temporanei e vanno rinnovati.
  • Isole Turks e Caicos (Indie Occidentali)
Le isole sono anch'esse un territorio Britannico oltremare, ha un PIL per il 90% costituito dal settore dei servizi e del turismo.
Poco conosciute, qui, per avere diritto ad un permesso di soggiorno permanente, basta presentare una domanda a patto di soddisfare uno dei seguenti requisiti: essere sposati con una residente locale, affittare/essere proprietari di una casa oppure investire $500.00,00.
  • Vanuatu (Oceano Pacifico Meridionale)
L'agricoltura qui è la principale attività del Paese, ma non è meno importante il settore finanziario offshore.
Per ottenere la cittadinanza, l'iter è abbastanza semplice ma costoso: occorre completare il processo di autorizzazione FIU sostenendo il costo di $ 10.000,00 e donare $135.000,00 ad una singola persona o $185.000,00 ad una famiglia secondo le indicazioni del Vanuatu Development Support Program.

Avete scelto dove andare?
(Fonte Tayros Consulting - www.tayros.bg)
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