Decreto Asset e Superbonus: cosa succede?

Sono andate definitivamente in fumo le speranze di una proroga Superbonus 110% per i condomini. Proprio in questi giorni tutti gli emendamenti presentati al Decreto Asset, o Decreto Omnibus, sono stati bocciati.

Vediamo insieme cosa NON è cambiato e cosa resta della maxi-agevolazione per il 2024.

La proroga negata

Nessuna proroga di sei mesi per i lavori condominiali in corso. Nonostante la richiesta da parte dell’opposizione, ma anche di Forza Italia, il Governo boccia ogni possibilità di prolungare la vita del Superbonus 110%. Da gennaio 2024, infatti, la maxi-agevolazione sarà tagliata dall’attuale 90% al 70%.

Nonostante le numerose richieste da parte di cittadini e imprese edili, da associazioni di categoria come l’ANCE e da parte della politica, l’Esecutivo ha dato seguito a quanto già aveva anticipato.

Intanto arrivano dal CNA, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, le prime stime sull’impatto della mancata proroga, con migliaia di condomini che dal prossimo 1° gennaio non potranno concludere i lavori in essere.

Circa 20.000 sono i cantieri a rischio blocco per i quali il CNA chiede di permettere di terminare i lavori che richiedono tempi di realizzazione molto superiori a un anno.

Ricordiamo che la proposta presentata da FI chiedeva di prorogare il Superbonus per i condomini relativamente alle spese sostenute sino al 30 giugno 2024, nella percentuale spettante al 31 dicembre 2023. La condizione era che alla stessa data si fosse raggiunto un SAL di almeno il 30%.

Bocciato anche l’emendamento del M5S che richiedeva la proroga fino al 30 giugno 2024. E allora come si potranno allungare i tempi della misura?

Legge di Bilancio, speranza Superbonus?

Se non vi è traccia di proroga nel Decreto Asset, la possibilità di trovarla in Legge di Bilancio si affievolisce sempre di più.

Nella Nadef, Nota di aggiornamento al DEF, infatti, non c’è alcun riferimento alla questione. Una alternativa potrebbe essere rappresentata da una delle leggi di conversione che il Governo potrà adottare fino al 31 dicembre 2023.

Il Governo però non ha mai nascosto il parere sfavorevole verso la misura, ritenuta causa di deficit per lo Stato. L’Esecutivo, però, si era impegnato per risolvere una questione ben più grave: quella dei crediti incagliati.

Proroga Superbonus o sblocco crediti?

Sulla questione crediti bloccati, come sappiamo, il Governo ha promesso varie soluzioni ed una piattaforma, Enel X, che non è mai arrivata.

Eppure è proprio questo lo strumento che promette meglio per una ripresa del mercato. Attraverso lo sblocco dei crediti, infatti, le imprese con cantieri in corso riuscirebbero a concluderli nel giro di pochi mesi. Si scongiurerebbero così i blocchi dovuti a problemi di circolazione dei crediti di imposta.

Se non manca la domanda di crediti di imposta resta, infatti, la difficoltà di rivendere i crediti acquistati: chi ha già soddisfatto la sua capienza fiscale non è più interessato a comprarne altri.

Ciononostante, anche l’emendamento per sbloccare i crediti di imposta è stato bocciato nel Decreto Asset, la questione resta però aperta e senza soluzioni all’orizzonte.

Articolo di Tiziana Troisi, pubblicato su FinanzaTech

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