Crediti edilizi e remissione in bonis

Non sei riuscito ad effettuare la Comunicazione dell’opzione per i bonus edilizi entro marzo 2023? Oggi puoi cedere il tuo credito anche oltre il termine previsto, a determinate condizioni.

Parliamo dell’istituto della remissione in bonis regolato dall’art. 2, comma 1, del D.L. 16/2012, convertito, con modificazioni, dalla L. 44/2012. Vediamo come funziona e quando è possibile usufruirne.

Cos’è la remissione in bonis

La remissione in bonis è una forma di ravvedimento operoso. Questo istituto nasce per evitare che alcuni adempimenti formali, non eseguiti nei tempi, possano precludere l’ottenimento di benefici fiscali.

Il termine per il ravvedimento viene quindi spostato alla prima dichiarazione dei redditi utile, a patto che venga corrisposta una sanzione in misura fissa.

Diversamente dagli altri ravvedimenti operosi, la remissione si può eseguire solo quando sono stati violati adempimenti comunicativi obbligatori. Tra questi compare anche la comunicazione dei lavori all’Enea.

Remissione in bonis: quando è possibile farla

Come specificato già nella circolare n. 33/E/2022 la Comunicazione può avvenire oltre il 31 marzo solo ad alcune condizioni. Intanto, la mancata comunicazione non deve essere stata constatata e non devono essere iniziate ispezioni o verifiche. Non solo, per usufruire della remissione in bonis è necessario anche:

·     avere i requisiti sostanziali richiesti dalle norme di riferimento;

·     effettuare la comunicazione entro il termine di presentazione della prima dichiarazione utile;

·     versare l’importo pari alla misura minima della sanzione stabilita, in maniera contestuale;

Attenzione, quindi, anche in caso di cessione del credito prima di effettuare la comunicazione andrà pagata la sanzione.

Costo e termini remissione in bonis

La sanzione prevista per la remissione in bonis è una cifra fissa di 250,00 € valida per ogni comunicazione. Questo vuol dire che se un contribuente dovrà effettuare più comunicazioni, dovrà versare più volte la predetta cifra.

Per la cessione dei crediti andrà inviata una comunicazione per ogni intervento effettuato, identificato da un codice univoco, e versata la relativa sanzione.

Una volta effettuato il pagamento il decreto stabilisce che “la prima dichiarazione utile è la prima dichiarazione dei redditi nella quale deve essere esercitato il diritto di detrazione della prima quota costante dell’agevolazione”.

Per le spese 2022 il termine è il 30 novembre 2023.

Remissione in bonis e contratto di cessione

Per quanto riguarda le spese sostenute nell’anno di imposta 2022 il contribuente potrà utilizzare la remissione in bonis anche in presenza di un contratto di cessione stipulato in data successiva al 31 marzo 2023.

Questo solo se il cessionario è un soggetto qualificato:

·       banca;

·       società appartenente a gruppi bancari;

·       intermediario finanziario;

·       assicurazione.

Diversamente per la cessione tra privati o con un’impresa non finanziaria, la stipula del contratto di cessione si sarebbe dovuta sottoscrivere entro lo scorso 31 marzo 2023. 

Articolo di Tiziana Troisi

Fonte: finanza.tech

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