Soft Skills: cosa sono e come riconoscerle al colloquio
Le soft skills dei dipendenti possono rivelarsi uno degli asset più importanti per il successo di un’azienda. Al contrario delle competenze tecniche, le trasversali fanno parte del bagaglio umano della persona e come tali non possono essere apprese durante gli studi. Trovare il giusto equilibrio di soft e hard skills nei candidati durante i processi di screening è d’importanza primaria, ma lo è altrettanto saperle coltivare quotidianamente creando un ambiente di lavoro volto a valorizzare le unicità dei dipendenti.
In questo articolo approfondiremo:
- che cosa sono le soft skills e la loro importanza sul luogo di lavoro;
- alcuni esempi delle soft skills più comuni;
- come riconoscere e valutare le soft skills durante il colloquio.
Soft skills: cosa sono
Le soft skills, o competenze trasversali, sono l’insieme dei tratti personali e caratteriali di un individuo. Includono le nostre abilità sociali, comunicative, interpersonali, le nostre predisposizioni naturali, l’approccio mentale, le ambizioni e la sfera emotiva. Un tempo ritenute secondarie rispetto alle capacità tecniche, oggi si è compreso che le soft skills sono di primaria rilevanza, soprattutto sul lungo periodo. Sono infatti queste qualità individuali a renderci più o meno adatti a un certo tipo di mansione, responsabilità e ambiente lavorativo. Hard skills e soft skills sono complementari, e questo è un fatto che le aziende ormai hanno compreso.
Soft skills: esempi
Al contrario delle competenze tecniche, le competenze personali sono meno evidenti. Possono essere di ampio genere, difficili da rilevare nei candidati ma anche da comprendere in modo concreto. Di seguito alcuni esempi di soft skills rilevanti nel mondo del lavoro:
- abilità comunicative
- capacità relazionali
- lavoro di squadra
- problem solving
- leadership
- pensiero critico
- organizzazione
- capacità decisionale
- adattabilità
- flessibilità
- capacità di gestione dei conflitti
- intelligenza emotiva
- creatività
- persuasione
- capacità di gestione del tempo
- gestione dello stress
- etica del lavoro
- ascolto attivo
Perché le soft skills sono importanti
Durante i processi di talent acquisition, le soft skills hanno un peso maggiore sulla scelta dei candidati rispetto alle hard skills. Strumenti, processi, software, macchinari, best practice, tutto può essere insegnato e appreso durante una prima fase di formazione o affiancamento, mentre aspetti come l’etica professionale, l’abilità di negoziazione, una mente analitica e la creatività sono innate. Le soft skills sono importanti perché ci aiutano a:
- Identificare candidati che non sanno solo svolgere il lavoro, ma lo sanno svolgere bene. Ad esempio, la capacità di gestione del tempo indica che i candidati sono in grado di dare la corretta priorità agli incarichi per rispettare le scadenze.
- Scegliere fra candidati di pari livello ed esperienza. Se dopo il colloquio di lavoro ci troviamo di fronte a due candidati di pari esperienza e preparazione accademica, le soft skills ci aiutano a identificare la persona che meglio rispecchia il profilo desiderato. Ad esempio, una persona dinamica saprà inserirsi in un ambiente di lavoro frenetico.
- Valutare il potenziale di crescita. Per le posizioni junior o per ruoli in cui non è richiesta pregressa esperienza, le soft skills mostrano al team di gestione delle risorse umane l’attitudine dei candidati, facilitando la selezione di profili determinati a crescere in azienda. Qualità come la capacità di imparare velocemente e la capacità di adattamento possono essere un’ottima base di partenza.
- Selezionare candidati che riflettono la cultura e i valori aziendali. Saper riconoscere candidati che credono negli stessi valori dell’azienda facilita la transizione nell’ambiente di lavoro. I neo-assunti troveranno persone simili per valori, attitudine, ambizioni e passioni, diventando un elemento di forza per il team building.
Come riconoscere e valutare le soft skills durante il colloquio di lavoro
Se riconoscere e valutare le soft skills dei candidati al colloquio di lavoro è fondamentale ai fini di una selezione di successo, purtroppo queste qualità innate non possono essere rilevate con delle prove analitiche. Starà alla bravura della persona esaminatrice porre le giuste domande e saper esaminare le risposte sia da un punto di vista dei contenuti che del linguaggio non verbale, determinante per comprendere tratti caratteriali più o meno graditi, come estroversione o introversione, presunzione o umiltà, insicurezza o sicurezza, o perfino eccessiva sicurezza che sfocia in arroganza. Questo è ciò che si definisce colloquio comportamentale.
Di seguito, tre suggerimenti per riconoscere e valutare le soft skills dei candidati durante il colloquio.
Definisci cosa stai cercando
Prima di avviare i colloqui di lavoro, definisci quali soft skills sono importanti per il ruolo e prepara delle domande volte a identificarle e valutarle. Si tratta di uno step preparatorio che ti aiuterà a esaminare i nuovi profili in modo obiettivo. Ad esempio, per una posizione nelle vendite sarà importante avere una buona comunicazione, capacità di negoziazione e di persuasione. Preparando delle domande specifiche per valutare in che modo i candidati usano le loro abilità comunicative per proporre e chiudere con successo una vendita ti permetterà di selezionare una persona realmente capace di comunicare con i clienti e svolgere il proprio lavoro, evitando chi sembra solamente avere quelle capacità perché, ad esempio, sfoggia sicurezza e ha un’attitudine estroversa.
Valuta le esperienze precedenti
Riportiamo i candidati a precedenti esperienze lavorative e poniamo delle domande per valutare come si sono comportati in determinate situazioni. Ad esempio, se per il ruolo è importante saper gestire un team, potremo chiedere come hanno risolto delle situazioni di conflitto, che tecniche di team building preferiscono o come coordinano i gruppi di lavoro. Ecco alcune possibili domande in base alle skills che stiamo cercando:
- Capacità comunicative, empatia, intelligenza emotiva: “Raccontami un episodio in cui hai dovuto comunicare una notizia spiacevole a qualcuno del tuo team. Cos’hai fatto? Qual è stata la reazione dell’altra persona?”
- Capacità interpersonali, risoluzione dei conflitti: “Ti è mai capitato di lavorare a stretto contatto con qualcuno dal carattere difficile? Come riuscivi a comunicare in modo efficace?”
- Capacità di problem solving, adattabilità: “Ti è mai capitato che un progetto si arenasse su un imprevisto? Come hai gestito la situazione?”
- Capacità di stabilire delle priorità, organizzazione, gestione: “Come decidi quali compiti devono essere svolti per primi nell’arco della giornata lavorativa?”
- Capacità di gestione delle critiche, affidabilità, umiltà: “Ti è mai capitato di mancare un obiettivo o ricevere delle critiche sul modo in cui hai svolto il tuo lavoro? Come hai reagito?”
- Capacità di lavorare in team, assertività: “Ti è mai capitato di dissentire con l’opinione del team o dei responsabili? Hai espresso il tuo punto di vista? In che modo l’hai fatto?”
Non ci sono sempre delle risposte giuste o sbagliate a questo tipo di domande, è però importante valutarle in modo oculato, prestando altrettanta attenzione al tono di voce, ai gesti e ad altri tratti non verbali che possono offrire preziosi spunti sulla personalità dei candidati.
Usa scenari ipotetici e attività pratiche
Oltre alle domande sulle esperienze passate, può essere molto utile simulare degli scenari che potrebbero verificarsi durante lo svolgimento della mansione. Ciò spingerà i candidati a utilizzare le competenze tecniche e trasversali per risolvere problemi, gestire situazioni ordinarie o particolari dell’ambito di lavoro, raggiungere obiettivi, o altro. Ad esempio, simulare una situazione di vendita per capire se i candidati sono in possesso delle tecniche di negoziazione, persuasione e fidelizzazione che stiamo cercando. Ogni azienda è unica, e queste simulazioni aiutano a scegliere candidati che non sono solo bravi nel lavoro, ma che hanno anche l’approccio più in linea con quello dell’organizzazione.
Per concludere, le soft skills sono l’insieme dei tratti caratteristici di una persona. Definiscono chi siamo, come lavoreremo, per quali ruoli siamo più adatti, come ci approcciamo agli altri e a noi stessi. Per acquisire delle competenze tecniche può essere sufficiente un corso o un periodo di affiancamento, mentre le competenze trasversali, se non sono innate, possono essere affinate con l’esperienza lavorativa. Riconoscere queste caratteristiche e valorizzarle sul luogo di lavoro renderà l’azienda più coesa e competitiva sul mercato.