La Classifica delle Banche Europee più solide secondo i criteri della BCE

Secondo l'ultimo SERP ( Supervisory Review and Evaluation Process) della BCE, il sistema bancario europeo ha retto benissimo le conseguenze della crisi pandemica ed in particolare gli istituti italiani si sono dimostrati i più solidi.

Questo è dovuto soprattutto ai vari sostegni pubblici sia nazionali come le garanzie del credito, sia della BCE attraverso gli acquisti dei titoli di Stato e i loro effetti si sono determinati nel proseguimento nell’erogazione dei prestiti, i quali hanno consentito la ripresa dell’economia in una certa misura.

Questo almeno fino all’inizio del conflitto Russia-Ucraina. 

Questa è la classifica:

1.     C.R.H.

2.     SFIL S.A.

3.     Credito Emiliano Holding S.p.a.

4.     Kutxabank S.A.

5.     HASPA Finanzholding

6.     Banque et Caisse d’Epargne de l’Etat

7.     Bankinter S.A.

8.     BNP Paribas S.A.

9.     Banco Santander S.A.

10.  Banco Bilbao Vizcaya Argentaria S.A.

11.  Crédit Agricole

12.  DekaBank Deutsche Girozentrale

13.  Investeringmaatschappij Argenta NV

14.  Mediobanca

15.  Akcinė bendrovė Šiauliu bankas

25.  Unicredit S.p.a.

26.  Intesa San Paolo S.p.a. 

Quello che salta all’occhio in questa classifica è che Credem risulta essere la prima banca italiana più solida tra quelle europee e questo risultato deriva dal fatto che nel 2022 le era stato richiesto di possedere un 1% aggiuntivo di patrimonio in rapporto all’attivo, di cui uno 0,56% di tipo Cet1 (di seguito spieghiamo in cosa consiste questo indicatore pilastro).

Meglio di Credem si classificano solo le due francesi C.R.H. e SFIL,  le quali tuttavia non sono degli istituti bancari tradizionali come CREDEM essendo la prima un istituto per il rifinanziamento immobiliare e la seconda una società telefonica. 

Tra CREDEM e la successiva banca italiana in classifica (Mediobanca), si denotano soprattutto banche spagnole e tedesche, soprattutto, contrariamente a quanto ci si poteva aspettare, la prima banca tedesca si attesta al 5°posto. 

I più grandi istituti italiani, Unicredit e Intesa San Paolo, si fermano al 25° e 26° posto su un totale di 121 banche in totale, mentre Monte dei Paschi di Siena si attesta ancora più in basso questo a causa di una minore fiducia verso questo Istituto, comprensibile a seguito della crisi che ha dovuto affrontare.

Banca Carige è invece l’istituto al quale sono state avanzate le richieste più importanti, ovvero di mostrare di avere asset del valore del 3,25% dell’attivo. 

Cosa è il Cet1 Ratio: è il rapporto tra il Common Equity Tier 1 (Cet1) e le attività ( i crediti per semplificare) ponderati per il rischio. In buona sostanza, questo indicatore misura la capacità della banca di far fronte, con proprio capitale immediatamente disponibile, di coprire eventuali perdite improvvise senza dover ricorrere ai depositi dei clienti.

Per la BCE questo indicatore deve rimanere oltre una certa soglia e varia per ogni singola banca.     

A questo indicatore “pilastro” della sorveglianza della BCE, naturalmente si aggiungono altri parametri che unitamente vanno a costituire il cosiddetto Total Capital Ratio, indicatore attraverso il quale si può comprendere quanto una banca è capitalizzata e dunque quanto è solida. 

Quale riflessione ci fa fare questa classifica? Che anche banche “medie” come Credem e dunque non solo i colossi della finanza, di fatto possono contribuire sostanzialmente alla solidità economica di un paese. 

(Fonte BCE e truenumbers.it)


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